Siamo a Lucca, in piazza San Michele, dove alla fine dell’800 il Giovanbattista Nardini, detto il TISTA, acquista un fondo da adibire ad emporio: da una parte mescita di vini e liquori, dall’altra filati e arredi, assommando generi diversi come spesso accadeva a quei tempi, ma con una peculiarità in più essendo tra le prime licenze di mescita del neonato Regno d’Italia.

Offerto agli avventori nei giorni del mercato con la frase "un po’ di biada per i cavalli, e un po’ di biadina per il cavaliere", la Biadina Massagli riscosse enorme successo.

Le ricette della Biadina Massagli, dell’Amaro Massagli e della China Massagli furono quindi messe a frutto e migliorate, diventando delle specialità lucchesi, tramandate fino ad oggi.

Siamo a Lucca, in piazza San Michele, dove alla fine dell’800 il Giovanbattista Nardini, detto il TISTA, acquista un fondo da adibire ad emporio: da una parte mescita di vini e liquori, dall’altra filati e arredi, assommando generi diversi come spesso accadeva a quei tempi, ma con una peculiarità in più essendo tra le prime licenze di mescita del neonato Regno d’Italia.

Offerto agli avventori nei giorni del mercato con la frase "un po’ di biada per i cavalli, e un po’ di biadina per il cavaliere", la Biadina Massagli riscosse enorme successo.

Le ricette della Biadina Massagli, dell’Amaro Massagli e della China Massagli furono quindi messe a frutto e migliorate, diventando delle specialità lucchesi, tramandate fino ad oggi.

Siamo a Lucca, in piazza San Michele, dove alla fine dell’800 il Giovanbattista Nardini, detto il TISTA, acquista un fondo da adibire ad emporio: da una parte mescita di vini e liquori, dall’altra filati e arredi, assommando generi diversi come spesso accadeva a quei tempi, ma con una peculiarità in più essendo tra le prime licenze di mescita del neonato Regno d’Italia.

Offerto agli avventori nei giorni del mercato con la frase "un po’ di biada per i cavalli, e un po’ di biadina per il cavaliere", la Biadina Massagli riscosse enorme successo.

Le ricette della Biadina Massagli, dell’Amaro Massagli e della China Massagli furono quindi messe a frutto e migliorate, diventando delle specialità lucchesi, tramandate fino ad oggi.

  • China Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Biadina Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Amaro Massagli

    Amaro 30°, 0.7 L.

  • China Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Biadina Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Amaro Massagli

    Amaro 30°, 0.7 L.

  • China Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Biadina Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Amaro Massagli

    Amaro 30°, 0.7 L.

  • China Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Biadina Massagli

    Liquore 25°, 0.7 L.

  • Amaro Massagli

    Amaro 30°, 0.7 L.

Curiosità

Curiosità

Curiosità

COME SI SERVE LA BIADINA?

COME SI SERVE LA BIADINA?

COME SI SERVE LA BIADINA?

La Biadina Massagli è un liquore amaro ottenuto dalla lenta macerazione di cortecce, droghe ed erbe aromatiche miscelate con una una parte dell'infuso della China Massagli.

La Biadina Massagli è un liquore amaro ottenuto dalla lenta macerazione di cortecce, droghe ed erbe aromatiche miscelate con una una parte dell'infuso della China Massagli.

La Biadina Massagli è un liquore amaro ottenuto dalla lenta macerazione di cortecce, droghe ed erbe aromatiche miscelate con una una parte dell'infuso della China Massagli.

Caratteristica è I’usanza di gustarla con 7 pinoli (eredità della parsimonia dell’epoca) direttamente nel bicchiere con un duplice scopo:

- Gustativo. addolcire leggermente il sapore del liquore in modo da esaltarne il gusto già armonioso e leggero.
Che la beviate d’un fiato o che la sorseggiate pian piano, per dimostrare di essere un “vero lucchese” dovrete far in modo che, con l’ultimo sorso, il bicchiere resti vuoto, senza nemmeno un pinolo al suo interno!

- Storico. rievoca la fine della storica rivalità tra Lucca e Pisa, in quanto, in origine, venivano utilizzati i pinoli raccolti nella celebre pineta pisana di San Rossore.

Il grado alcolico contenuto e la sua versalità può permettere di sbizzarrirsi anche in miscelazione.

Caratteristica è I’usanza di gustarla con 7 pinoli (eredità della parsimonia dell’epoca) direttamente nel bicchiere con un duplice scopo:

- Gustativo. addolcire leggermente il sapore del liquore in modo da esaltarne il gusto già armonioso e leggero.
Che la beviate d’un fiato o che la sorseggiate pian piano, per dimostrare di essere un “vero lucchese” dovrete far in modo che, con l’ultimo sorso, il bicchiere resti vuoto, senza nemmeno un pinolo al suo interno!

- Storico. rievoca la fine della storica rivalità tra Lucca e Pisa, in quanto, in origine, venivano utilizzati i pinoli raccolti nella celebre pineta pisana di San Rossore.

Il grado alcolico contenuto e la sua versalità può permettere di sbizzarrirsi anche in miscelazione.

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