Settimo di dodici figli, Teodoro Negro, classe 1910 di Cessole (AT), non era un professionista del settore erboristico come molti nell’astigiano, ma era il più apprezzato rabdomante della zona e a lui si devono decine di pozzi artesiani, scavati nelle campagne per dare acqua alle case e irrigare le coltivazioni. La sua passione per erbe e spezie lo portò a specializzarsi successivamente anche in erboristeria.

Negli anni migliori della sua professione, Teodoro cominciò a pensare alla possibilità di creare un rimedio universale, un elisir di lunga vita figlio delle teorie alchemiche. Da sempre i medici hanno rincorso questo mito e la storia della liquoristica è costellata di ricette per elaborare rimedi con oltre cento erbe, che avrebbero dovuto curare ogni sorta di male. Negro studiò prima l’arte dell’infusione al monastero dei Padri Scolopi di Carcare, in provincia di Savona, poi, nel 1940, fu tra i primi in Italia a diplomarsi in erboristeria all’università di Pavia.

Nel 1970, elabora il suo Toccasana, che contiene 37 erbe principalmente piemontesi, raccolte in montagna o nelle Langhe, come quelle coltivate nel suo orto botanico, cui ne aggiunse alcune provenienti da terre lontane, come il legno quassio.

Settimo di dodici figli, Teodoro Negro, classe 1910 di Cessole (AT), non era un professionista del settore erboristico come molti nell’astigiano, ma era il più apprezzato rabdomante della zona e a lui si devono decine di pozzi artesiani, scavati nelle campagne per dare acqua alle case e irrigare le coltivazioni. La sua passione per erbe e spezie lo portò a specializzarsi successivamente anche in erboristeria.

Negli anni migliori della sua professione, Teodoro cominciò a pensare alla possibilità di creare un rimedio universale, un elisir di lunga vita figlio delle teorie alchemiche. Da sempre i medici hanno rincorso questo mito e la storia della liquoristica è costellata di ricette per elaborare rimedi con oltre cento erbe, che avrebbero dovuto curare ogni sorta di male. Negro studiò prima l’arte dell’infusione al monastero dei Padri Scolopi di Carcare, in provincia di Savona, poi, nel 1940, fu tra i primi in Italia a diplomarsi in erboristeria all’università di Pavia.

Nel 1970, elabora il suo Toccasana, che contiene 37 erbe principalmente piemontesi, raccolte in montagna o nelle Langhe, come quelle coltivate nel suo orto botanico, cui ne aggiunse alcune provenienti da terre lontane, come il legno quassio.

Settimo di dodici figli, Teodoro Negro, classe 1910 di Cessole (AT), non era un professionista del settore erboristico come molti nell’astigiano, ma era il più apprezzato rabdomante della zona e a lui si devono decine di pozzi artesiani, scavati nelle campagne per dare acqua alle case e irrigare le coltivazioni. La sua passione per erbe e spezie lo portò a specializzarsi successivamente anche in erboristeria.

Negli anni migliori della sua professione, Teodoro cominciò a pensare alla possibilità di creare un rimedio universale, un elisir di lunga vita figlio delle teorie alchemiche. Da sempre i medici hanno rincorso questo mito e la storia della liquoristica è costellata di ricette per elaborare rimedi con oltre cento erbe, che avrebbero dovuto curare ogni sorta di male. Negro studiò prima l’arte dell’infusione al monastero dei Padri Scolopi di Carcare, in provincia di Savona, poi, nel 1940, fu tra i primi in Italia a diplomarsi in erboristeria all’università di Pavia.

Nel 1970, elabora il suo Toccasana, che contiene 37 erbe principalmente piemontesi, raccolte in montagna o nelle Langhe, come quelle coltivate nel suo orto botanico, cui ne aggiunse alcune provenienti da terre lontane, come il legno quassio.

  • Amaro Toccasana

    Amaro 21°, 0.7 L.

  • Amaro Toccasana

    Amaro 21°, 0.7 L.

  • Amaro Toccasana

    Amaro 21°, 0.7 L.

  • Amaro Toccasana

    Amaro 21°, 0.7 L.

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