La Distilleria Sarandrea ha mosso i suoi primi passi alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando il cappuccino Paolo Sarandrea, concluso il suo incarico di cappellano militare, riprese gli studi di erboristeria.
Iniziò così un percorso di successo nel campo liquoristico, sfruttando le piante officinali e le erbe medicinali dei Monti Ernici con l'aiuto del fratello Marco. A Collepardo fondò la distilleria, specializzandosi in liquori medicinali.
Nel tempo, grazie anche all'impegno dei fratelli Mario e Bernardo, il nome Sarandrea guadagnò prestigio, diventando il primo in Italia a diffondere la Sambuca, nata nella Certosa di Trisulti nel paese ciociaro.
La notorietà dell’azienda crebbe così tanto che fu proclamata da Papa Giovanni XXIII come “Ditta fornitrice dello Stato Vaticano”.
La Sambuca Sarandrea è qualificata “Vecchia” perché usa ancora l’antica formula Certosina ed è l’unica Sambuca con il “ Distillato di Fiori di Sambuco” che mitiga il protagonismo dell’anice stellato.
La Distilleria Sarandrea ha mosso i suoi primi passi alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando il cappuccino Paolo Sarandrea, concluso il suo incarico di cappellano militare, riprese gli studi di erboristeria.
Iniziò così un percorso di successo nel campo liquoristico, sfruttando le piante officinali e le erbe medicinali dei Monti Ernici con l'aiuto del fratello Marco. A Collepardo fondò la distilleria, specializzandosi in liquori medicinali.
Nel tempo, grazie anche all'impegno dei fratelli Mario e Bernardo, il nome Sarandrea guadagnò prestigio, diventando il primo in Italia a diffondere la Sambuca, nata nella Certosa di Trisulti nel paese ciociaro.
La notorietà dell’azienda crebbe così tanto che fu proclamata da Papa Giovanni XXIII come “Ditta fornitrice dello Stato Vaticano”.
La Sambuca Sarandrea è qualificata “Vecchia” perché usa ancora l’antica formula Certosina ed è l’unica Sambuca con il “ Distillato di Fiori di Sambuco” che mitiga il protagonismo dell’anice stellato.
La Distilleria Sarandrea ha mosso i suoi primi passi alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando il cappuccino Paolo Sarandrea, concluso il suo incarico di cappellano militare, riprese gli studi di erboristeria.
Iniziò così un percorso di successo nel campo liquoristico, sfruttando le piante officinali e le erbe medicinali dei Monti Ernici con l'aiuto del fratello Marco. A Collepardo fondò la distilleria, specializzandosi in liquori medicinali.
Nel tempo, grazie anche all'impegno dei fratelli Mario e Bernardo, il nome Sarandrea guadagnò prestigio, diventando il primo in Italia a diffondere la Sambuca, nata nella Certosa di Trisulti nel paese ciociaro.
La notorietà dell’azienda crebbe così tanto che fu proclamata da Papa Giovanni XXIII come “Ditta fornitrice dello Stato Vaticano”.
La Sambuca Sarandrea è qualificata “Vecchia” perché usa ancora l’antica formula Certosina ed è l’unica Sambuca con il “ Distillato di Fiori di Sambuco” che mitiga il protagonismo dell’anice stellato.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
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Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.
Sarandrea Sambuca Vecchia
Amaro 30°, 0.7 L.